P.E.I. - Progetto Educativo d'Istituto

Premessa.

La congregazione delle Suore Missionarie del Sacro Costato e di Maria S.ma Addolorata ritiene opera essenziale l’educazione della gioventù per promuovere la formazione integrale della persona umana in vista del suo fine ultimo e insieme del bene della società. Accogliendo l’appello della Chiesa, essa si dedica all’apostolato educativo gestendo scuole secondo gli ordinamenti scolastici e le disposizioni scolastiche vigenti.

Il presente Progetto Educativo d’Istituto formula una proposta educativa come risposta ad un’analisi dei bisogni della generazione da formare; segue delle linee operative; si sofferma sulla necessità della formazione permanente degli educatori e termina sottolineando l’importanza delle verifiche come strumento di discernimento e di riprogettazione.

Origini storico-sociali.

Alla fine del secolo XIX, le condizioni dell’Italia meridionale erano caratterizzate dall’analfabetismo che pesava su gran parte della popolazione. Sorsero, quindi, uomini d’azione, oltre che di pensiero, che presero a cuore la questione sociale e cercarono di risolverla con opportune riforme e nuove istituzioni.

Il medico di Gravina di Puglia, Eustachio Montemurro, ne è esempio luminoso. Consigliere comunale, docente e direttore di opere di carità, si prodigò per il miglioramento delle classi più umili e per una riforma delle istituzioni in favore della promozione umana.

Convinto dell’importanza dell’educazione, non solo insegnò gratuitamente, ma si battè perché venissero riconosciuti: il diritto di tutti all’istruzione; l’assegnazione di libri gratuiti agli studenti bisognosi; l’assegnazione di sussidi e borse di studio agli studenti meritevoli e bisognosi.

Divenuto sacerdote, fondò nel 1908 una Congregazione di suore che si dedicassero soprattutto all’educazione civile, morale e religiosa delle fanciulle del popolo.

Identità. La “vision” dell’Istituto Madre Teresa Quaranta.

L’Istituto Madre Teresa Quaranta persegue le finalità culturali proprie dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di I grado, mirando alla formazione integrale della persona umana.

I suoi elementi caratteristici sono:

  • Coordinare l’insieme della cultura umana con il messaggio della salvezza, sicchè la conoscenza del mondo, della vita, dell’uomo, che gli studenti acquistano, sia illuminata dalla fede;
  • Dar vita ad un ambiente comunitario scolastico il cui centro e modello è Cristo e in cui i principi evangelici diventano norme educative, motivazioni interiori e, insieme, mete finali;
  • Aiutare i bambini, gli allievi e gli studenti a sviluppare personalità forti, capaci di scelte libere coerenti con la fede cristiana, che promuovano efficacemente il bene comune.

Tali elementi caratteristici incarnano il carisma proprio della Congregazione, lo spirito di amore e di riparazione,inculcando negli studenti la devozione al Cuore di Gesù, intesa come culto dell’amore di Dio per tutti gli uomini ed insieme espressione del nostro amore per lui e per i fratelli, soprattutto per i più poveri di mezzi, cultura, affetto, fede.

La proposta formativa. La “mission” dell’Istituto Madre Teresa Quaranta.

La proposta formativa gode dell’influenza delle Norme generali riguardo all’educazione che vigono nella Famiglia religiosa delle Missionarie del Sacro Costato ed attinge ad esse, calandole nella realtà socio-culturale in cui opera.

Le Suore Missionarie del Sacro Costato, sono inserite nella Chiesa e nel tessuto sociale con opere diversificate, ma privilegiano l’educazione dell’infanzia e della gioventù per promuovere la formazione integrale della persona umana in vista del suo fine ultimo e insieme del bene della società (Cost. MSC n. 154; Norme n. 342). Si dedicano all’apostolato educativo gestendo scuole di ogni ordine e grado secondo gli ordinamenti scolastici e le norme ecclesiastiche vigenti (Norme n. 341).

Alla luce dell’identità propria delle Suore Missionarie del Sacro Costato, l’Istituto Madre Teresa Quaranta si propone di contribuire alla formazione integrale degli studenti nel corso del primo ciclo di Istruzione stilando il Profilo Educativo, Culturale e Professionale che coordini e comprenda la dimensione individuale, sociale e cristiana del singolo studente, che sarà aiutato:

  • a sviluppare armonicamente le doti fisiche, morali ed intellettuali;
  • ad inserirsi attivamente nella vita sociale contribuendo all’incremento del bene comune;
  • a conoscere più profondamente Dio, amarlo e vivere una vita conforme ai principi evangelici.

Per raggiungere tali obiettivi, l’Istituto Madre Teresa Quaranta, dopo aver fatto un’attenta analisi della realtà ed aver individuato alcuni importanti bisogni educativi, si impegna a:

  • far acquisire gradualmente le competenze proprie di ogni segmento formativo;
  • educare al coraggio, alla perseveranza ed alla responsabilità, mirate a future scelte durature, per rispondere al bisogno di sicurezza e di stabilità che si evince dalla fragilità psico-affettiva delle nuove generazioni;
  • formare alla legalità in una società che vede l’oblio del bene comune, l’elusione della legge, contro l’insorgere della criminalità che ha favorito la sfiducia della norma positiva;
  • educare alla tolleranza di fronte ad una realtà plurireligiosa, multietnica e multirazziale ed alla flessibilità in vista della mobilità sociale ed occupazionale.

Tutta la Famiglia religiosa è educante (Norme n. 358; Consuetudini n.174) e, insieme agli insegnanti, forma una comunità educativa che vede nel rapporto intereducativo, docente-discente, rapporto che si estende anche alle famiglie, la ragione d’essere. L’intento di educatori è quello di offrire all’allievo diverse opportunità che  lo  stimoleranno,  lo guideranno e lo sosterranno nella formazione graduale della personalità, dello sviluppo psicologico, sociale, culturale, morale e spirituale, non trascurando le crescenti e tempestive esigenze della odierna società post-moderna e multimediale.

La formazione è il riflesso della società, ma è anche speranza in una rinascita, per questo l’Istituto Madre Teresa Quaranta offre un modello culturale fondato su precise istanze morali (Norme n. 343). Infatti, nella “retta e sana educazione” ha sede il motore del rinnovamento sociale ed è questo che spinge a farsi carico dell’educazione della persona attiva, inserita nel pluralismo, nella democrazia, nella mondialità.

Il PEI è quindi il mezzo per “disegnare la mappa di intervento strategico”: programmare i metodi di insegnamento, ampliare e migliorare i contenuti, dedicarsi alla ricerca didattico-formativa (Cost. n.155; Norme n. 144; Cons. n. 182) stabilire un piano di continuità didattico-educativa.

La Comunità educante.

La comunità educante è costituita da alunni, educatori, genitori e tutta la comunità religiosa, ognuno impegnato responsabilmente, secondo il proprio ruolo e la propria competenza nella realizzazione del piano educativo (Norme n. 358).

La comunità educante come responsabile di tutta l’attività educativo-culturale:

  • formula il PECUP rispondente alle esigenze delle parti coinvolte;
  • stila il POF rispondente alle Indicazioni Nazionali contenute nel D.Lgs. 59/2004;
  • cura la progettazione annuale delle Unità di Apprendimento;
  • promuove l’attuazione e il funzionamento delle strutture di partecipazione;
  • collabora con Istituzioni civili e partecipa alle iniziative attivate nel territorio;
  • condivide le esigenze educative della comunità religiosa, portatrice del carisma;
  • stimola e favorisce l’aggiornamento professionale;
  • si impegna nella comune verifica del lavoro educativo.

I Docenti.

I Docenti sono una realtà viva ed operante nel realizzare il dialogo e la collaborazione tra le varie componenti scolastiche. Acquistano un particolare rilievo nella Comunità educativa i responsabili della gestione dell’Istituto, la comunità religiosa tutta, i membri dell’organizzazione culturale e didattica, gli insegnanti religiosi e laici. Essi in particolare sono chiamati ad essere testimoni e mediatori della fede per i corsisti.

I docenti laici si impegnano:

  • ad accogliere e realizzare il Progetto Educativo dell’Istituto Madre Teresa Quaranta  approfondendo la formazione spirituale e dando testimonianza di valori e contenuti cristiani;
  • a migliorare la loro formazione attraverso un aggiornamento costante;
  • ad essere disponibili al ruolo educativo ricoperto secondo l’identità ed il progetto dell’Istituto.

Ai docenti, religiosi e laici, spetta soprattutto coltivare con assidua cura le facoltà intellettuali, etiche, creative ed estetiche dell’uomo, sviluppare la retta capacità di giudizio, favorire le giuste attitudini e i saggi comportamenti, introdurre nel patrimonio culturale del passato e contemporaneamente, immergere nella realtà del presente in vista delle scelte future.

I Genitori.

I genitori, primi responsabili dell’educazione, devono lavorare in rapporto stretto con l’Istituto, dando la propria competenza specifica e rifiutando ogni tentazione di delega educativa. Essi sono chiamati ad approfondire le motivazioni della loro scelta e a condividere il progetto educativo, per evitare pericolose fratture tra l’intervento della scuola e quello della famiglia.

La proposta educativa.

L’Istituto Madre Teresa Quaranta segue l’alunno non solo nella fase del primo Ciclo dell’Istruzione, periodo della vita in cui si pongono le basi per la formazione del carattere e della personalità, ma anche nella successiva fase dell’età giovanile ed adulta accompagnandolo nella formazione e nelle successive scelte che possano favorire percorsi individualizzati di orientamento e discernimento. Affianca, inoltre, i genitori, mirando ad una giusta educazione spirituale, umana, sociale e culturale. Tutto questo lo si raggiunge con la fedeltà al Progetto dell’Istituto e con le attività integrative.

La proposta educativa è fondata:

  • sul diritto della scelta educativa della famiglia (Cost. It. 3-30);
  • sulla proposta della Chiesa;
  • sulla libertà di offerte educative finalizzate al bene comune garantite dalla Carta Costituzionale (Art. n. 33);
  • sull’applicazione di Leggi e Decreti che regolamentano la vita scolastica contemporanea;
  • sulla specifica attività educativa del nostro Istituto, fondato da Eustachio Montemurro, che esplicò la sua apprezzata professione di docente con la passione gratuita dell’educatore.

La scuola è aperta a tutti i ceti sociali, a tutte le culture e nazionalità, fedele al carisma del fondatore, mira a formare coscienze rette, illuminate dal Vangelo. Essa vuole educare a sentirsi parte del tessuto sociale, ad aspirare ai valori della pace e della giustizia, a condividere i timori e le ansie della comunità nazionale prima e di quella mondiale poi.

L’Istituto mette al centro dell’azione educativa lo studente nella pienezza della sua dignità, perciò tutta la sua opera si rivolgerà al rispetto della persona e del suo diritto inalienabile alla vita, alla libertà, alla realizzazione delle sue aspirazioni di giustizia, all’orientamento della propria esistenza verso i valori spirituali ed etico-religiosi.

Nella società del consumismo al ragazzo che desidera la “scuola facile” così come ha pronta la fruizione delle cose, proponiamo, quale frutto del personale impegno del docente e del discente, una base culturale seria, come fondamento necessario per la crescita della persona umana. Riteniamo, inoltre, che il clima scolastico improntato alla fiducia e alla stima sia l’habitat naturale ed il mezzo con cui si attua la nostra opera educativa. In questo contesto di dialogo deve essere dato il giusto valore all’autorità, memori tuttavia, che essa è fondata sul rispetto reciproco in modo che mai possa degenerare in autoritarismo, causa di ribellione in chi lo subisce.

Convinti che l’educazione al pluralismo sia un obiettivo a lunga scadenza e che richiede fatica costante e paziente, gli alunni saranno guidati a saper operare, motivandole, quelle scelte che la vita scolastica permette e che sono il mezzo democratico per crescere nel senso di appartenenza e di partecipazione responsabile.

Dall’analisi della situazione è emerso che, mentre si hanno cure particolari per il “privato”,  per il “pubblico” si nutre, nel migliore dei casi, indifferenza. Perciò si avrà a cuore il rispetto dei beni della comunità, la sensibilizzazione degli alunni a che essi stessi diventino promotori di iniziative volte a tutelare le strutture pubbliche, intese come beni propri del singolo.

Come completamento delle discipline comprese nel Piano di Studi Personalizzato massima rilevanza viene attribuita alle attività parascolastiche ed extra-scolastiche, ai Laboratori propri del primo ciclo di Istruzione ed allo sviluppo delle competenze correlate all’Educazione alla Convivenza Civile. Si ritiene, infatti, che attraverso suddette attività gli alunni esplichino la loro genuina carica creativa e contemporaneamente trovino nell’associazionismo il momento privilegiato per permettere di maturare i valori dell’amicizia, del dialogo e della socialità, e per instaurare rapporti con il più vasto mondo dei giovani.

Grottaglie, lì 15 settembre 2014